IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

lunedì 27 maggio 2013

CHI E’ A2A? QUALE RUOLO HA L’ENERGIA NEL PIANO INDUSTRIALE DI A2A? DA DOVE PROVIENE IL PROGETTO PER LA NUOVA CENTRALE A CARBONE DI A2A?

 di carlo Iernetti

Il testo è stato redatto sulla base dell’intervento effettuato da Matteo Gaddi, giornalista della rivista Progetto Lavoro, nel corso della serata del 3 maggio 2013 organizzata dal COMITATO NO CARBONE ISONTINO.

La A2A è una società per azioni (quotata in borsa) nata il 1 gennaio 2008 che proviene dalla trasformazione di due aziende ex-municipalizzate e precisamente la AEM di Milano e la ASM di Brescia.
Le municipalizzate erano quelle aziende messe in piedi dai comuni per gestire i servizi fondamentali della città di interesse collettivo come rete idrica, trasporti, distribuzione dell’energia, smaltimento dei rifiuti. Erano società pubbliche create per soddisfare i bisogni locali dei cittadini, operavano in un regime di monopolio, ma anche in un contesto in cui l’obiettivo non era fare utili, ma rispondere alle esigenze del territorio e della popolazione, e il controllo sulle società era demandato alla classe politica e di conseguenza attraverso il meccanismo democratico della rappresentanza in ultima istanza ai cittadini.
Alla fine degli anni ottanta,

CARBONE: UNA SCELTA DEL PASSATO


di Dario Antonaz

Negli ultimi anni si torna a parlare del carbone come fonte energetica capace di assicurare al nostro paese energia elettrica abbondante e a basso prezzo. A2A ha sposato questa teoria tanto da voler “rinnovare” la centrale di Monfalcone costruendo un nuovo gruppo da 340MW alimentato a carbone. A nostro avviso si tratta di una scelta inattuale e controproducente. Vediamone i perché:

1) Il carbone è il combustibile fossile che per primo è stato sfruttato su larga scala dall'uomo, nel corso della rivoluzione industriale che ha avuto l'Europa come epicentro nel 19° secolo.
Da allora le riserve europee sono andate via via esaurendosi ed oggi la UE importa 210 milioni di tonnellate di carbone all'anno. Anche l'Italia ne importa 19MT annue, poiché quello estratto dalle miniere sarde ha un contenuto di zolfo così alto da renderlo utilizzabile solo in applicazioni molto specifiche.
L'uso del carbone quindi

domenica 26 maggio 2013

Il Piccolo del 17 maggio 2013


L' intervento del prof. Nabergoj - pneumologo

Nella serata  del 3 maggio durante la conferenza sul tema "Altri 50 anni di carbone?"  è intervenuto il prof.  Marijan Nabergoj, specialista in pneumologia e medicina del lavoro.
L' intervento vaceva una panoramica su quli sono gli effetti sulla salute delle persone sottoposte ad ambienti con forte presenza di polveri sottili.
Alleghiamo le slide che hanno accompagnato la sua relazione.

Intervento prof. Nabergoj 

venerdì 10 maggio 2013

Incontro "Altri 50 anni di carbone?" l' intervento di Matteo Gaddi



 Venerdì 3 maggio alle ore 20:30 presso la sala del circolo "Il Trullo" a Monfalcone in via Marco Polo (ex scuole superiori) si è tenuta la conferenza sul tema "Altri 50 anni di carbone?" con l' intervento di Marijan Nabergoj, specilaista in pneumologia e medicina del lavoro e Matteo Gaddi, di cui riportiamo una breve presentazione in calce.
La serata ha visto la partecipazione di circa 40 persone, che dopo le relazioni degli esperti hanno esposto diverse considerazioni in merito al tema.
Riportiamo in allegato il file in formato mp3 dell' intervento di Gaddi, in cui viene esposto in modo esauriente l' assetto societario di A2a e le prospettive riguardanti il piano industriale recentemente presentato.
Ci scusiamo per la cattiva qualità dell' audio eseguito in modo non professionale, al punto che è stato possibile estrapolare solamente la relazione di Gaddi.

Intervento Gaddi - parte 1
Intervento Gaddi - parte 2



Sono nato a Mantova nel 1975, sono laureto in scienze politiche e sono un dipendente pubblico. Presso il mio luogo di lavoro svolgo il ruolo di delegato sindacale per la CGIL.
Sono iscritto al partito della Rifondazione Comunista sin dalla sua nascita, nel 1991. Collaboro da molti anni con l'Associazione Culturale Punto Rosso (con cui ho pubblicato diversi libri) e sono nella direzione della rivista mensile "Progetto Lavoro. Per una sinistra del XXI secolo".
Vivo con Alessia.
Nella mia attività politica mi occupo principalmente di lavoro, ed in particolare di crisi industriali e occupazionali, in particolare utilizzando gli strumenti dell'inchiesta sul campo per promuovere la partecipazione diretta dei lavoratori per ricercare soluzioni positive, nell'interesse di chi lavora.
Questo impegno mi ha portato ad occuparmi di diverse situazioni di crisi del bresciano: Ideal Standard, Iveco (Gruppo Fiat Industrial), Invatec-Medtronic, Rothe Erde (Gruppo Thyssen Krupp), CF Gomma, Oto Melara, il settore siderurgico di Brescia (Alfa Acciai, Stefana ecc.), solo per citare le principali.

Legambiente: Energia, le alternative al progetto del nuovo gruppo a carbone di A2A

"Invece di una nuova centrale a carbone, A2A faccia diventare Monfalcone un polo di eccellenza sulle rinnovabili.
Chiediamo a Comune, Provincia e Regione di esprimersi sulla nostra proposta e di convocare anche l'azienda a discuterne nel merito"


Una nuova fabbrica per produrre tecnologia innovativa per la filiera sulle rinnovabili, un parco fotovoltaico sulle aree liberate dalla dismissione della centrale e una piccola centrale a gas ad alta efficienza per la produzione di elettricità e di calore a servizio delle aree circostanti.

domenica 5 maggio 2013

Piano Edipower per Brindisi - Il sole 24 ore del 4 maggio 2013

di Vincenzo Rutigliano
BRINDISI
Un nuovo progetto industriale per riaprire la centrale termoelettrica di Costa Morena, chiusa da dicembre scorso, ridurre il ricorso al carbone con un combustibile di nuova generazione, rinnovabile, dimezzare le emissioni e salvare i posti di lavoro.
Il gruppo A2A-Edipower ha presentato ieri a Brindisi il suo piano che punta, quasi tutto, sull'alimentazione della centrale con un combustibile alternativo al carbone, a basso impatto ambientale (CO2 e solfo dimezzati, ossidi di azoto -70%, polveri -80%), derivato del Cdr (combustibile da rifiuti) e del Css (combustibile solido secondario), ottenuto grazie ad un brevetto internazionale della controllata Ecodeco.
Di fatto la centrale di Costa Morena sarebbe così la prima in Italia a funzionare mescolando questo combustibile al carbone e la sua generazione avverrebbe in un centro di trattamento da realizzare, in filiera corta, a meno di 20 chilometri dalla centrale. Che,a sua volta, passerebbe - prevede ancora il piano industriale - da due gruppi ad uno (gli altri due non più attivi da tempo verrebbero smantellati a giugno), con una riduzione della potenza installata da 640 a 300 Mw., con il 10% alimentato dal combustibile alternativo, risparmiando così 60mila tonnellate di carbone sul fabbisogno annuo di 600mila. Il numero degli occupati diretti rimarrebbe fermo a 90, mentre crescerebbe quello dell'indotto, oggi a quota 140, perchè destinato a due impianti, compreso il nuovo centro che produrrebbe in loco il combustibile.
«L'investimento previsto nel piano è di parecchie decine di milioni di euro – dice l'ad Edipower, Massimiliano Masi –, la centrale non è più coerente con i bisogni energetici esistenti». Ora il piano è all'esame della città con l'obiettivo di sviluppare il confronto tra le parti, concludere un accordo di programma, costituire entro poche settimane un gruppo di lavoro allargato a provincia, regione Puglia e ministeri dell'Economia e dell'Ambiente, avendo per orizzonte temporale il 13 settembre, quando andrà richiesta una nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la centrale e presentato il piano esatto degli investimenti.
Scettico il sindaco, Mimmo Consales: «Dopo tanti mesi di attesa ci saremmo aspettati qualcosa di più. Edipower vuole guadagnare ancora tempo.Senza fatti nuovi resta la mia posizione:dismissione della centrale e riutilizzo dell'area a beneficio del porto e dell'area industriale». Replica Masi: «Da oggi ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Non possiamo prorogare e non decidere».