IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

domenica 19 giugno 2016

E' ora che anche A2A prenda atto del "contesto" mutato...

Riportiamo l'articolo comparso su Il Piccolo domenica 19 giugno con la presa di posizione del comitato Stop Carbone Monfalcone in merito alla rinuncia al carbone di Tirreno Power


giovedì 9 giugno 2016

... notizie altrettanto buone da Vado Ligure...

Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale Tirreno Power proprietaria della centrale con due gruppi a carbone (ora sotto sequestro) a Vado Ligure ha comunicato la definitiva rinuncia all'uso del carbone.

Ci pare particolarmente significativo un passaggio del comunicato stampa di Tirreno Power:
"A distanza di 27 mesi dal sequestro in cui sono venute progressivamente a mancare anche le infrastrutture logistiche indispensabili per l’esercizio dei gruppi alimentati a carbone, il contesto sociale è profondamente mutato: l’uscita dalla produzione a carbone di energia elettrica  è un obiettivo annunciato dal Governo, dalle istituzioni locali ed è anche nelle attese della popolazione."

Ci domandiamo quanto tempo quanto tempo ci vuole ancora prima che anche A2A prenda coscienza del "contesto profondamente mutato" anche a Monfalcone.

Al seguente link si può leggere l'articolo riguardante la decisione di Tirreno Power:
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2016/06/06/ASMhec0C-tirreno_condizioni_mancano.shtml

martedì 7 giugno 2016

Buone notizie dalla Croazia

Circa due anni e mezzo fa abbiamo organizzato un dibattito internazionale intitolato "Per un alto Adriatico libero dal carbone". In quell'occasione abbiamo messo a confronto le esperienze dei comitati che lottavano contro la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle e il raddoppio di quella di Plomin in Croazia. 
Qualche tempo dopo la vicenda di Porto Tolle si è conclusa con la condanna in primo grado dei massimi dirigenti ENEL e la chiusura della centrale.
Ora dalla Croazia ci giunge la notizia che il Governo ha definitivamente accantonato il progetto del raddoppio, decidendo di puntare piuttosto all'uso di fonti rinnovabili e gas naturale.
Evidentemente esistono ancora paesi capaci di prendere decisioni in materia di energia, al contrario del nostro che non è in grado di stilare un piano energetico nazionale e di fare delle scelte strategiche in questo campo. Una mancanza che va a tutto vantaggio dei profitti delle  compagnie produttrici e a scapito dell'ambiente e delle tasche dei cittadini.

Qui il link con il resoconto della  conferenza del dicembre 2013:
per-un-alto-adriatico-libero-dal_carbone

Qui invece l'articolo del 2 giugno 2016 sulla centrale di Plomin: