I problemi
ambientali della città:
QUALE FUTURO PER
MONFALCONE?
Incontro
pubblico con le candidate a Sindaco
Mercoledì 12 ottobre ore 18:00
Palazzetto Veneto via Sant'Ambrogio
12 Monfalcone
Il Comitato NO
Carbone Isontino e Legambiente intervisteranno le candidate a Sindaco in merito
alle principali questioni ambientali del territorio
monfalconese.
Un confronto per
mettere al centro del dibattito per il rinnovo
dell’amministrazione comunale l’ambiente
e la salute di chi abita il territorio.
Comitato NO Carbone
Isontino
Legambiente Circolo "Ignazio Zanutto"
Comitato nato per adesione pesonale di cittadini contrari alla conversione della centrale elettrica di monfalcone al carbone
domenica 9 ottobre 2016
lunedì 3 ottobre 2016
Il 2017 si avvicina, puntiamo tutto sulla revisione delle BREF?
E' annunciata per il prossimo anno la revisione delle BREF, e più volte i nostri amministratori hanno espresso il loro convincimento che questo avvenimento sarà la chiave di volta per dismettere il carbone nella centrale di Monfalcone.
Per capirci un po' di più dobbiamo fare un passo indietro:
Nel 2006 l'organo ufficiale della UE EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau) dopo un lungo studio comparativo sulle emissioni inquinanti in funzione delle varie tecnologie applicabili ai "grandi impianti" (centrali elettriche, cementifici, acciaierie, ecc...) stila un rapporto nel quale elenca i limiti emissivi che possono essere ottenuti applicando le "Best Available Techniques" . Attenzione: ci stiamo riferendo alle "migliori tecniche disponibili" nel 2006!
Il rapporto per quanto riguarda le centrali elettriche si può scaricare qui: lcp_bref_0706.pdf
Nelle prime pagine c’è il riassunto dei limiti, che per gruppi a carbone con potenza maggiore di 300MW termici (i gruppi a carbone di Monfalcone superano questa taglia) sono :
pag. V : Polveri 20 mg/Nmc
pag. VI : SOx 200 mg/Nmc
pag. VII : NOx 200 mg/Nmc
per impianti già in funzione.
Le BREF emanate dall' EIPPCB nel 2006 sono state recepite dalla commissione Europea con la DIRETTIVA 2010-75-UE che si può scaricare a questo link: 2010-75-UE
La direttiva è entrata in vigore il 6 gennaio 2011. Doveva essere recepita dagli Stati Membri entro il 7 gennaio 2013
L’Italia come sempre è in ritardo e la recepisce con il Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 46 (Eccolo qui: D.L. 4/03-14 ) che entra in vigore 11 aprile 2014. Da quella data i limiti sopra riportati sono legge anche nel nostro paese.
Nel frattempo nel 2009 il Ministero dell'Ambiente ha emesso la prima AIA (DSA-DEC-2009-0000229 24/03/2009) per la centrale di Monfalcone allora di proprietà EON, consentendo emissioni secondo la seguente tabella:
* per il 97% di tutte le medie di 48h
(DSA-DEC-2009-0000229 pag. 29/47)
Come si vede se per l' SO2 il valore limite è quello delle BREF (ottenuto a fine 2008 grazie all'entrata in funzione dei desolforatori), per quanto riguarda NOx e PMx i limiti sono ben superiori a quelli l'EIPPCB considerava ottenibili nel 2006.
Con l'entrata in vigore della D.leg. 46 nel 2014 il Ministero dell'Ambiente emette una nuova AIA (DVA-00_2014-0012089 del 28/04/2014) e impone A2A nuovi limiti a cui adeguarsi entro il 01-01-2016:
* per il 97% di tutte le medie di 48h
** valore limite su base giornaliera
(DVA-00_2014-0012089 pag.70)
Così è con l'entrata in funzione dei denitrificatori nel dicembre 2015.
Ecco quindi che a partire dal 2016 alla Centrale di Monfalcone sono imposti i limiti che l'EIPPCB riteneva ottenibili con le migliori tecnologie disponibili nel 2006!
In questi 10 anni la centrale ha abbondantemente inquinato nel pieno rispetto della legge e delle autorizzazioni ministeriali!
Ora: se le nuove BREF del 2017 introdurranno nuovi e più stringenti limiti è probabile che ad A2A non convenga fare ingenti investimenti per "aggiornare" un impianto in funzione dal 1965.
Ma con la premessa appena fatta non ci stupiremmo se l'applicazione dei nuovi limiti del 2017 venisse imposta a A2A nel 2027 o chissà quando...
Nel frattempo i nostri amministratori avranno una comoda foglia di fico per poter dire: "non è colpa nostra, è il parlamento che non ha ancora approvato la legge... è il ministero che non ha ancora modificato l'AIA... ecc..."
Per questo continuiamo a pensare che solo la mobilitazione dei cittadini e un intervento "politico" da parte delle autorità potranno fermare il carbone a Monfalcone in tempi brevi.
Per capirci un po' di più dobbiamo fare un passo indietro:
Nel 2006 l'organo ufficiale della UE EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau) dopo un lungo studio comparativo sulle emissioni inquinanti in funzione delle varie tecnologie applicabili ai "grandi impianti" (centrali elettriche, cementifici, acciaierie, ecc...) stila un rapporto nel quale elenca i limiti emissivi che possono essere ottenuti applicando le "Best Available Techniques" . Attenzione: ci stiamo riferendo alle "migliori tecniche disponibili" nel 2006!
Il rapporto per quanto riguarda le centrali elettriche si può scaricare qui: lcp_bref_0706.pdf
Nelle prime pagine c’è il riassunto dei limiti, che per gruppi a carbone con potenza maggiore di 300MW termici (i gruppi a carbone di Monfalcone superano questa taglia) sono :
pag. V : Polveri 20 mg/Nmc
pag. VI : SOx 200 mg/Nmc
pag. VII : NOx 200 mg/Nmc
per impianti già in funzione.
Le BREF emanate dall' EIPPCB nel 2006 sono state recepite dalla commissione Europea con la DIRETTIVA 2010-75-UE che si può scaricare a questo link: 2010-75-UE
La direttiva è entrata in vigore il 6 gennaio 2011. Doveva essere recepita dagli Stati Membri entro il 7 gennaio 2013
L’Italia come sempre è in ritardo e la recepisce con il Decreto Legislativo 4 marzo 2014 n. 46 (Eccolo qui: D.L. 4/03-14 ) che entra in vigore 11 aprile 2014. Da quella data i limiti sopra riportati sono legge anche nel nostro paese.
Nel frattempo nel 2009 il Ministero dell'Ambiente ha emesso la prima AIA (DSA-DEC-2009-0000229 24/03/2009) per la centrale di Monfalcone allora di proprietà EON, consentendo emissioni secondo la seguente tabella:
Parametro
|
VLE (mg/Nmc)
|
SO2
|
200/220*
|
NOx
|
500/550*
|
PMx
|
30
|
CO
|
150
|
(DSA-DEC-2009-0000229 pag. 29/47)
Come si vede se per l' SO2 il valore limite è quello delle BREF (ottenuto a fine 2008 grazie all'entrata in funzione dei desolforatori), per quanto riguarda NOx e PMx i limiti sono ben superiori a quelli l'EIPPCB considerava ottenibili nel 2006.
Con l'entrata in vigore della D.leg. 46 nel 2014 il Ministero dell'Ambiente emette una nuova AIA (DVA-00_2014-0012089 del 28/04/2014) e impone A2A nuovi limiti a cui adeguarsi entro il 01-01-2016:
Parametro
|
VLE (mg/Nmc)
|
SO2
|
200/220*
|
NOx
|
180**
|
PMx
|
20
|
CO
|
150
|
** valore limite su base giornaliera
(DVA-00_2014-0012089 pag.70)
Così è con l'entrata in funzione dei denitrificatori nel dicembre 2015.
Ecco quindi che a partire dal 2016 alla Centrale di Monfalcone sono imposti i limiti che l'EIPPCB riteneva ottenibili con le migliori tecnologie disponibili nel 2006!
In questi 10 anni la centrale ha abbondantemente inquinato nel pieno rispetto della legge e delle autorizzazioni ministeriali!
Ora: se le nuove BREF del 2017 introdurranno nuovi e più stringenti limiti è probabile che ad A2A non convenga fare ingenti investimenti per "aggiornare" un impianto in funzione dal 1965.
Ma con la premessa appena fatta non ci stupiremmo se l'applicazione dei nuovi limiti del 2017 venisse imposta a A2A nel 2027 o chissà quando...
Nel frattempo i nostri amministratori avranno una comoda foglia di fico per poter dire: "non è colpa nostra, è il parlamento che non ha ancora approvato la legge... è il ministero che non ha ancora modificato l'AIA... ecc..."
Per questo continuiamo a pensare che solo la mobilitazione dei cittadini e un intervento "politico" da parte delle autorità potranno fermare il carbone a Monfalcone in tempi brevi.
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