IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

lunedì 9 aprile 2018

Sul Tavolo Tecnico della Regione...

Riportiamo gli articoli riguardanti la prima visita della "commissione di esperti" alla centrale A2A e la presa di posizione di Comitato NO Carbone Isontino e Lagambiente

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Il Piccolo 07-04-2018

Legambiente e Comitato No Carbone insistono: «Pensare allo smaltimento di batterie e apparecchi»
«Nel Comitato deve entrarci il Comune»

Il tavolo tecnico istituito dalla Regione per lo studio di ipotesi credibili e sostenibili per la riconversione della centrale a carbone A2A? Per Legambiente Monfalcone e Comitato No carbone isontino è «un atto dovuto atteso da tempo» e indispensabile per arrivare preparati alla scadenza del 2025. Resta, però, per le due realtà, «la sorpresa di trovare nel gruppo di lavoro il nome di Chicco Testa, un passato da presidente di Legambiente, convertitosi nuclearista e scettico nei confronti delle energie rinnovabili». Pur condividendo l'idea di fondo di un tavolo solo formato da tecnici, Legambiente e comitato credono inoltre che il Comune di Monfalcone avrebbe dovuto essere coinvolto, magari con l'indicazione di un proprio rappresentante tecnico. «Detto questo, riteniamo che il gruppo di lavoro debba perlomeno esprimersi sulla proposta che abbiamo formulato nei mesi scorsi e inviato in questi giorni all'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito e al sindaco Anna Cisint», aggiungono le due realtà. L'ipotesi degli ambientalisti, a oggi l'unica sul tavolo, individua, dopo lo smantellamento della struttura e la bonifica completa anche dell'amianto contenuto nei gruppi a carbone, una serie di interventi che ritengono possano garantire un futuro di innovazione e di conservazione dell'occupazione sul territorio. Senza scordarsi di «restituire agli abitanti del Rione Enel, quella vivibilità pregiudicata dalla presenza invadente della centrale per diversi decenni, prevedendo un'ampia fascia a verde, come richiesto dai residenti». La proposta sulla riconversione si articola su tre settori, a partire da quello delle energie rinnovabili e sistemi di accumulo, con la realizzazione di un parco fotovoltaico abbinato a un sistema di accumulo, utilizzando un import di batterie dei veicoli elettrici non più idonee per l'alimentazione delle autovetture, ma con un 30% di carica residua da sfruttare. La proposta è basata anche su un'ipotesi di economia circolare, centrata su un centro di recupero per le batterie esauste, ma anche lo sviluppo di un centro di raccolta e trattamento dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che adesso vengono portate all'estero per il loro trattamento). Il piano comprende anche lo sviluppo del porto nell'area ora occupata dall'impianto energetico e che potrebbe ospitare, ad esempio, l'import di autovetture. (la. bl.)

La commissione ha iniziato i lavori e con Chicco Testa apre il ventaglio di ipotesi: «Energie rinnovabili, portualità o logistica»
A2A: «Fine del carbone e niente rifiuti»

di Giulio GarauFine dell'utilizzo del carbone entro il 2025 «praticamente dopodomani» e no alla trasformazione della centrale in un termovalorizzatore-brucia rifiuti, tutte le altre possibilità sono aperte. Dall'utilizzo di energie rinnovabili (gas e biomasse compresi) con tecnologie di ultima generazione fino alla trasformazione in polo di distribuzione energetica o addirittura smantellamento completo e l'utilizzo dell'area per fini portuali, logistici o industriali-cantieristici «Sono due chiari paletti e da questi abbiamo iniziato a lavorare» ha confermato Chicco Testa presidente di Sorgenia spa ed Eva spa, esperto di politiche industriali ed energetiche, un percorso ribadito anche da Gianni Silvestrini (direttore al Politecnico di Milano del Master Ridef Energia per Kyoto, esperto su energie rinnovabili, decentramento, efficienza energetica, tematiche ambientali) al termine della prima giornata a Monfalcone della Commissione di studio per la riconversione della centrale termoelettrica. E che ci siano davvero tutte le possibilità aperte per studiare una riconversione «economicamente sostenibile» e che soprattutto «mantenga i livelli occupazionali» (attualmente 130 dipendenti diretti e 200 dell'indotto) lo confermano le presenze degli altri superesperti che dopo un sopralluogo all'impianto di A2A si sono riuniti per fissare le tappe del lavoro che durerà un anno. Seduti al tavolo accanto a Testa e Silvestrini, Vittorio Torbianelli (professore associato di Economia applicata all'Università di Trieste, esperto di economia marittima e portuale), Stephen John Taylor (direttore servizio Marketing, comunicazione e sviluppo mercato del consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste), Giampaolo Fontana (direttore del Consorzio di sviluppo economico del monfalconese, esperto di politiche industriali locali), nonché i due rappresentante del soggetto gestore (A2A) Stefano Besseghini (presidente e amministratore delegato di Rse, Ricerca sistema energetico) e Roberto Scottoni (responsabile dell'impianto di Monfalcone). Lo stesso Testa ha spiegato che le leve su cui bisognerà lavorare sono da una parte l'esperienza nel campo energetico e ambientale di A2A che utilizza fonti rinnovabili ed altre tecnologie di stoccaggio. Dall'altra la valorizzazione dell'area su 24 ettari che vede infrastrutture importanti, collegamenti autostradali, ferrovia, polo logistico, porto e banchine. «Magari il sito potrebbe essere appetibile per qualche grande cantiere che è interessato a lavorare accanto a Fincantieri, la vocazione dell'area è energetica, cantieristica e portuale» ha aggiunto Testa insistendo sul fatto che la commissione indagherà sulle attività di riconversione «con un ritorno economico». «Nessun libro dei sogni - ha aggiunto Silvestrini - ma tutte le opzioni possibili che puntino a un rapporto armonico tra lavoro e salvaguardia dell'ambiente» perché il dato occupazionale è rilevante. Proprio questi nodi, ha ricordato l'assessore uscente all'Ambiente Sara Vito (candidata del Pd alle prossime regionali) sono stati alla base del varo della Regione di questa commissione di studio con i superesperti. «Lo sviluppo sostenibile è possibile, non è un'utopia - ha ribadito - oggi si apre una nuova pagina di storia di questa città. Monfalcone potrà essere un esempio a livello non solo italiano, ma anche internazionale di come sia possibile transitare da un vecchio modello di sviluppo alla green economy». Una riconversione che, dato non secondario, dovrà convincere il padrone di casa, A2A, proprietario dell'area e dell'impianto che attualmente garantisce il 20% del fabbisogno energetico regionale. Impianto che, lo ha ricordato proprio Testa dopo il sopralluogo «ha visto importanti investimenti» (Denox innanzitutto) costati milioni di euro e che dovranno essere ammortizzati.

mercoledì 4 aprile 2018

la soluzione secondo Il Piccolo: Inceneritore, Biomasse o GAS

In una delle ultime sedute prima dello scioglimento della legislatura regionale, la giunta Seracchiani ha istituito il tavolo tecnico nominando otto esperti che dovrebbero proporre un piano di riconversione e riutilizzo dell'area della centrale in vista della chiusura definitiva.
Nell'articolo di oggi (04-04-2018) Il Piccolo edizione isontina annuncia il primo sopralluogo dei tecnici presso la centrale, ma contemporaneamente mette già un ipoteca sull'esito della proposta finale. Secondo il quotidiano infatti le uniche possibilità sarebbero la riconversione della centrale all'incenerimento di rifiuti, o di biomasse o la produzione elettrica con il gas.

Non sappiamo se il Piccolo è giunto a queste conclusioni a seguito di indiscrezioni trapelate dall'interno del tavolo tecnico o da A2A Energie Future, oppure si tratta di pure illazioni dell'autore dell'articolo.

In ogni caso pare evidente che il lavoro di proposta portato avanti da molti mesi dal Comitato NO Carbone Isontino e Lagambiente (vedi post precedenti) non è stato preso in considerazione.



venerdì 19 gennaio 2018

IL CARBONE È FINITO. E ORA?

IL CARBONE È FINITO. E ORA?
proposte per la riconversione della centrale a carbone di Monfalcone

23 GENNAIO ORE 18
Palazzetto Veneto sia S.Ambrogio 12 Monfalcone

Intervengono:
Amministrazione comunale di Monfalcone
Stefano Ciafani - Direttore Generale Legambiente
Sara Vito - Assessore all'ambiente Regione FVG
Michele Tonzar - Presidente Legambiente Monfalcone

Promuovono:
Legambiente - Circolo Ignazio Zanutto Monfalcone
Comitato NO Carbone Isontino

Con l'adesione dei Rioni cittadini di Monfalcone