IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

martedì 4 giugno 2013

IN PROVINCIA DI GORIZA SI MUORE DI TUMORE PIÙ CHE A TARANTO! c'è forse qualche relazione con la presenza della centrale termoelettrica?


A2A vuole “rinnovare” la centrale termoelettrica di Monfalcone sostituendo gli impianti attuali con un nuovo gruppo da 340MW alimentato a carbone, ovvero il combustibile fossile più inquinante.
Ma quali sono state le ricadute sanitarie nei 48 anni precedenti, da quando cioè, è entrato in funzione l’attuale impianto alimentato a carbone e fino a poco tempo fa anche a olio combustibile?
Non lo sappiamo perché non è mai stata condotta una indagine epidemiologica che mettesse in relazione l’attività della centrale e le malattie della popolazione che risiede sul territorio.

Da una indagine sui dati ISTAT
disponibili per l’anno 2009 emerge però una realtà allarmante: la percentuale di decessi per tumori maligni dell’apparato respiratorio in provincia di Gorizia è nettamente superiore alla media regionale e anche a quella della provincia di Taranto, luogo dove le emissioni dell’ILVA sono da tempo sotto accusa. 


 
Scendendo nel dettaglio tra gli uomini nella nostra provincia la percentuale dei decessi è poco superiore a quella di Taranto, ma bisogna tener presente che da noi vi è una forte incidenza dei tumori dovuti all’amianto che influisce sulla statistica.
Lo stesso dato per quanto riguarda le donne, dove l’incidenza dei decessi per amianto è meno significativa, indica che in provincia di Gorizia si muore per tumore all’apparato respiratorio tre volte più che a Taranto!
I dati ISTAT sono troppo generici per ricondurre la causa a una fonte precisa, essendo riferiti all’intera provincia, ma è chiaro che nel nostro territorio vi è un serio problema sulla qualità dell’aria che respiriamo, ed è del tutto evidente che un impianto della dimensione della centrale elettrica di Monfalcone non può che incidere su tutto ciò!
Chiediamo quindi alle istituzioni competenti (Comune, Provincia, Regione, ASL, ecc...) di commissionare uno studio epidemiologico che chiarisca la situazione e determini una volta per tutte se la centrale di Monfalcone è stata causa di malattie e decessi
Chiediamo che questo studio sia finanziato interamente con fondi pubblici a garanzia dell’imparzialità e non dai soldi di A2A come prevede il protocollo sottoscritto tra questa società e il comune di Monfalcone
Chiediamo il progetto “tutto carbone” di A2A venga fermato in attesa che i risultati dello studio epidemiologico vengano resi pubblici
Chiediamo che le emissioni dell’impianto attuale vengano monitorate in maniera costante anche per quanto riguarda le PM2.5, le polveri fini più pericolose attualmente non misurate, e i dati resi disponibili in tempo reale

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