IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

martedì 8 marzo 2016

Nasce il "Comitato STOP Carbone a Monfalcone"

Riportiamo l'articolo in merito alla nascita del comitato STOP Carbone a Monfalcone, al quale aderisce anche il nostro comitato.
Auspichiamo che l'unione delle forze dia nuovo impulso alla lotta contro il carbone.


il Piccolo 2016-03-08,
NASCE IL COMITATO STOP CARBONE A MONFALCONE

Legambiente, Comitato NO carbone Isontino e associazione Comitato Rione Enel si alleano per mettere fine all’uso del carbone nella centrale termoelettrica A2a. Le tre associazioni si sono incontrate e hanno costituito il comitato “STOP carbone a Monfalcone”. L’obiettivo rimane l’uscita dal carbone, a prescindere dai dati emersi dallo studio epidemiologico presentato la scorsa settimana e da futuri ulteriori dati sanitari. La volontà è quella di andare in pressing nei confronti della presidente della Regione Debora Serracchiani per sapere quali azioni intenda mettere in campo la sua amministrazione. «Se le indagini sullo stato sanitario della popolazione vanno continuate e approfondite, in particolare concentrando l’attenzione all’aumento dei tumori alla vescica sulle donne e sui metalli pesanti - afferma per il neonato comitato Michele Tonzar -, la necessità di chiudere con il carbone prescinde dai dati sanitari, come ribadito nel corso degli anni. I combustibili fossili determinano gli stravolgimenti del clima che si ripercuotono sulla vita di interi ecosistemi, compresi gli abitanti che li popolano». Per il comitato, anche Monfalcone deve dare il proprio contributo alla riduzione dell’emissione di CO2, soprattutto per testimoniare con l’esempio che, dopo l’accordo sul Clima di Parigi, le istituzioni non si fermano alle parole. «Il Piano energetico regionale lo prevede chiaramente: la centrale è destinata a terminare l’esperienza carbone - dice il comitato -. Il Comune si è da tempo pronunciato in tal senso, la Provincia ha prodotto uno studio per la riconversione, eppure A2a ha ottenuto la proroga dell’Aia fino al 2025. La reazione delle istituzioni e della popolazione c’è stata, ma ora serve dare concretezza all’indignazione per un provvedimento passato sottobanco». Come affermato all’incontro pubblico al Kinemax, la soluzione va cercata  su un piano politico. Il comitato vorrebbe avere risposte chiare e immediate alle sue richieste. Vale a dire sulla sospensione del tavolo ambientale da parte del Comune, dopo il comportamento di A2a, l’assunzione di un ruolo determinante da parte della Regione per arrivare all’abbandono del carbone al più presto e la costituzione sempre da parte della Regione di un gruppo di lavoro per studiare e concretizzare la riconversione dell’intera area, individuando e indirizzando verso strategie produttive sostenibili e insediamenti ad alta innovazione tecnologica, che possano garantire un futuro più pulito e l’occupazione dei lavoratori. Legambiente, Comitato NO carbone e associazione Rione Enel ritengono che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, come avvenuto in molte altre situazioni di acuta criticità, debba esprimersi in prima persona. Chiederanno un incontro per conoscere dalla governatrice quali azioni intende adottare la Regione.(la.bl.)