IL SONDAGGIO: - Carbone come combustibile?

martedì 15 ottobre 2013

Previsto anche il progetto del Denox per abbattere le emissioni di ossido di azoto Centrale, entro agosto il piano A2A

Il Piccolo 18.06.2013

A2A presenterà prima di agosto ai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico il progetto della nuova sezione a carbone in sostituzione delle due in produzione nella centrale di Monfalcone. Nello stesso tempo la società avanzerà anche il progetto per realizzare il Denox per l’abbattimento delle emissioni di ossido di azoto, secondo quanto previsto dall’Aia vigente. I lavori saranno completati, afferma la società, entro il 31 dicembre 2015, permettendo alle due sezioni, «le cui emissioni saranno ancora più basse di quanto previsto dalle nuove norme in emanazione, di lavorare fino all’entrata in produzione del nuovo gruppo. La base di partenza rimane comunque una nuova sezione a carbone con la possibilità di sfruttare le competenze del gruppo nel settore del teleriscaldamento e in quello dell’energia rinnovabile. In sostanza, A2A resta convinta della possibilità di utilizzare l’impianto per effettuare una co-combustione di biomasse. «Al momento l’attività, già autorizzata per i gruppi 1 e 2, è ferma - spiega Massimo Tiberga, responsabile degli impianti di produzione A2A -, a causa delle vicende giudiziarie che la nostra società ha permesso di avviare». Proprio per evitare che una filiera troppo lunga inneschi situazioni poco chiare A2A avanza come soluzione quella di arrivare alla co-combustione di materiali inerti trattati in modo tale da essere assimilati alle biomasse. «È un'idea che poniamo a Regione e Provincia - prosegue Tiberga -, pensando a un trattamento dei materiali prodotti a livello locale, riducendo quindi parte della frazione diretta a discarica o incenerimento tradizionale». L’ambizione è quindi quella «di puntare a creare nel sito un polo di sviluppo di ricerca scientifica avanzata in tale campo, aperto sia al mondo scientifico sia a quello universitario». In questo "mix" A2A vede l’unica strada per garantire un futuro industriale al sito e, nello stesso tempo, la produzione di energia in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, oltre che una corretta remunerazione degli investimenti, definiti importantissimi, da effettuare. «Non c’è alcuna preclusione al confronto - afferma Tiberga -, se però il dialogo è serio e competente, anche nei casi in cui vengono segnalati ed evidenziati problemi che, in impianti industriali come il nostro, non è possibile evitare a priori, ma che è possibile capire, spiegare e sui quali infine intervenire, affinché sia possibile evitarli o eliminarli del tutto per ragioni di sicurezza, almeno attenuarne gli effetti». A2A, come sottolinea Tiberga, è più che favorevole a un’indagine epidemiologica sui residenti e sta attendendo le decisioni del Tavolo tecnico in materia. «Comunque, i risultati del monitoraggio ambientale sono validati da Arpa e sono disponibili al pubblico da anni - conclude Tiberga -. A2A è stata l’unica a intervenire, con due pompe, sulla stagnazione delle acque del canale Est-Ovest, pur non essendone la responsabile». Laura Blasich

Nessun commento:

Posta un commento